Edizione 2022

Il ventisettesimo Convegno internazionale di chitarra sarà caratterizzato dall’ allentamento delle restrizioni dovuti alla pandemia: la presenza della mostra mercato ad esso abbinata è un segno di ritorno alla normalità fin troppo atteso, desiderato e sarà anche un’occasione per incontrarsi, informarsi e discutere. Il 2022 si è aperto con la scomparsa, il 14 gennaio, di Angelo Gilardino al quale avevamo dedicato un lungo omaggio nell’edizione 2021 in occasione degli ottant’anni.

Mi è sembrato naturale dedicargli questa edizione del Convegno “in memoriam” e se è ancora presto poter disporre dei necessari approfondimenti e studi sulla poliedrica attività di Gilardino, chitarrista, compositore, studioso e sollecitatore del repertorio, non sarà mai troppo tardi per fare nostra una delle linee guida di tutta la sua vita, cioè il non adagiarsi nel conformismo, per percorrere invece strade poco battute e, in qualche caso, ricche di ostacoli e di sorprese. Questo è il filo conduttore che ha informato le scelte del terzo anno del mio mandato di direttore artistico e il lavoro del Comitato scientifico, che ringrazio per la passione e la dedizione. Ho posto una particolare attenzione sul repertorio perché ho spesso condiviso con Angelo Gilardino l’idea che la forza della chitarra stesse nel suo repertorio originale. Se è vero che la chitarra non ha avuto il favore di molti grandissimi compositori della storia della musica, narrazione quasi sempre firmata da pianisti, è anche vero che questo non le ha impedito di essere, da più di cinquecento anni e in tutte le sue storiche definizioni organologiche, una presenza costante ed appassionante nel mondo degli strumenti. Vorrei anche ringraziare i numerosi colleghi che ci hanno inviato delle proposte di intervento: quest’anno avrei potuto programmare due convegni per la quantità e per l’interesse delle proposte. Ed è proprio questa l’idea sulla quale stiamo lavorando da tempo e che spero potremo portare in porto nei prossimi anni: un Convegno con due giornate di lavori.

Frédéric Zigante, direttore artistico

Milano esprime il più importante teatro d’opera del mondo, la Scala, è sede di prestigiose orchestre sinfoniche e accoglie il Conservatorio più grande d’Italia, il “Giuseppe Verdi”. Ma il rapporto tra Milano e la musica supera i confini dello spettacolo e della formazione. Nel capoluogo lombardo, infatti, sono presenti e più importanti case editrici musicali, le major discografiche, centri di produzione radiotelevisiva, studi di registrazione e un concentrato unico di attività di importazione e distribuzione di strumenti musicali.

Essere riusciti a portare il Convegno internazionale di chitarra a Milano è per tutti noi motivo di orgoglio e offre una grande prospettiva ad una manifestazione che è sempre al centro dell’attenzione di chitarristi e appassionati. Un doveroso ringraziamento ai vertici del Conservatorio che hanno messo a disposizione la splendida Sala Puccini e la Sala delle Colonne (dove tornerà a svolgersi la mostra-mercato), al presidente Raffaello Vignali e alla direttrice Cristina Frosini.
Un ringraziamento sincero anche ai numerosi sponsor e sostenitori che hanno reso possibile la realizzazione di questa nuova edizione e al comitato scientifico che è formato da docenti, ricercatori e studiosi di fama internazionale. Dal 1996 l’obiettivo del Convegno di chitarra non è mai cambiato: rendere visibile e valorizzare il lavoro di interpreti e ricercatori e premiare le maggiori personalità che si sono distinte nel mondo delle sei corde.

Filippo Michelangeli, presidente

Il Conservatorio di musica “Giuseppe Verdi” di Milano ha accolto con entusiasmo la richiesta di ospitare la 27ª edizione del Convegno internazionale di chitarra.
Un evento che vede la partecipazione di una pluralità di importanti figure nazionali ed internazionali legate al mondo chitarristico, diventato nel tempo un punto di riferimento ineludibile per professionisti e appassionati delle sei corde.

È un momento di ricerca su più fronti, come documenta il programma, ed anche uno spazio di promozione delle giovani promesse che escono dai nostri Conservatori. Il Convegno è un accompagnamento intelligente dalla formazione alla professione e raccoglie la nostra piena approvazione. Buon lavoro!
Cristina Frosini, direttore del Conservatorio di Milano
Raffaello Vignali, presidente del Conservatorio di Milano

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